Selezione

12/08/2021
10:18
Bologna, Italia
12/08/2021
10:18

Roccati

Se sei già entrato in una gioielleria elegante, quelle con commessi in guanti bianchi e prodotti simmetricamente disposti che sbrilluccicano sotto lastre di vetro immacolate, sai che la bellezza sublime di posti del genere rende l’aria quasi ipnotica. Lo sguardo, inconsapevolmente, si trasferisce da una parte all’altra senza mai fermarsi, sempre alla ricerca della gemma più preziosa.

Pensa allora di entrare in una gioielleria del cioccolato. L’esperienza diventa multisensoriale: i prodotti sono così belli che quasi ti dispiace mangiarli, i clienti – con le mani dietro la schiena senza azzardarsi a toccare nulla – camminano lentamente, facendo finta di non essere magnetizzati dalla bellezza, inebriati dall’aroma.

Finché non s’intravede un denso sciroppo zuccherato all’interno di un’enorme barretta di cioccolato divisa a metà che sfida le buone maniere e si versa su un’altra barretta, ancora più grande.

La prudenza iniziale comincia quindi a sciogliersi; la nonchalance di tale barretta formato gigante restituisce al cliente la lucidità necessaria: “È ora o mai più”, pensa. “Mi scusi signora, posso chiederLe cosa c’è in questa barretta?”

“Come no. Sono grosse fette di arancia candita. E questa di fianco è con nocciole intere. L’altra in fondo contiene scaglie di mandorla. Se Le piace il cioccolato fondente, gliele consiglio vivamente.”

Ed ecco che la timidezza iniziale cede il posto al desiderio. E tutto lì dentro – i cioccolatini, le molteplici interpretazioni del Gianduia, la variegata pralineria – sembra immediatamente più accessibile e appetitoso.