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15/09/2021
10:30
Bologna, Italia
15/09/2021
10:30

Osteria, trattoria, ristorante: quali sono le differenze?

Osteria trattoria bar

Andando dritti al punto, è difficile mangiare male in Italia. Per questo motivo, quando si fa sentire l’appetito, le possibilità sono così ampie che scegliere dove mangiare, a volte, non è un’impresa facile.

Esiste tuttavia un’altra possibilità, spesso trascurata durante la risoluzione della famelica equazione “dove mangiare”, che aggiunge ancor più complessità alla decisione: la tipologia del posto.

Mi spiego meglio: appena si presenta il languorino, abbiamo particolarmente voglia di mangiare un piatto di tagliatelle al ragù (che a Bologna si trova ovunque), quindi dove si va? In un ristorante, una trattoria o un’osteria?

Per capire la differenza tra le diverse possibilità di scelta, bisogna tornare indietro nel tempo.

Nel quindicesimo secolo, iniziano a comparire in Emilia Romagna (prima a Ferrara e successivamente a Bologna) le prime “osterie”, ovvero, semplici strutture dove le persone andavano a bere vino e, in alcuni casi, potevano pernottare.

Essendo “punti d’incontro”, normalmente si trovavano in luoghi di passaggio o zone commerciali – vicino ad incroci stradali, piazze e mercati.

La seconda osteria più antica del mondo è l’Osteria del Sole, a Bologna, sita dal 1465 nella zona dell’antico mercato, il Quadrilatero, a due passi da Piazza Maggiore, il cuore della città.

È interessante prenderla come esempio per capire meglio il concetto originale di tale tipologia di locale: fino ad oggi, l’Osteria del Sole, offre esclusivamente vini (e qualche birra). Non esiste pertanto una cucina.

“Dobbiamo quindi bere a stomaco vuoto?”, chiederete. Non necessariamente: è consentito portarsi il cibo. In questo modo, grazie anche alla sua localizzazione – in mezzo alla più grande concentrazione di negozi di salumi, formaggi e altri prodotti locali bolognesi – la formula migliore è comprare del pane e un paio di etti di mortadella nei dintorni e, una volta dentro, ordinare una bottiglia di vino. Più bolognese impossibile.

In poche parole, l’osteria era un posto dove, originalmente, si beveva e mangiava, in quest’ordine.

E se l’obiettivo principale fosse quello di placare l’appetito? Le cose iniziano a complicarsi un po’. Per un pasto completo, esistono fondamentalmente due opzioni: la trattoria e il ristorante. Se l’intenzione è assaporare un piatto tipico della tradizione, in un ambiente più rustico, si va alla trattoria. Se, invece, si vuole andare in un posto più raffinato, dove il menu è meno tradizionale, più innovativo, la scelta più adatta sarebbe andare in un ristorante.

Bisogna però specificare che, nella realtà dei fatti, con il passare del tempo, le distinzioni tra questi termini – e tanti altri, come si vedrà più avanti – sono diventate molto più fluide. Trattoria e osteria, oggi, sono sostanzialmente sinonimi e il loro nome fa riferimento soltanto alle origini. Basta pensare che uno dei ristoranti più ricercati al mondo, con tre stelle Michelin, era un’osteria in passato: l’Osteria Francescana, di Massimo Bottura, vincitore del premio di miglior ristorante al mondo nel 2016 e nel 2018 secondo The World’s 50 Best Restaurants.

Per un boccone veloce, invece, ci sono fondamentalmente tre possibilità: la tavola fredda, la tavola calda e il bar. Anche se una terminologia non esclude l’altra – ci sono bar con tavola fredda e tavola calda… – i concetti sono i seguenti: nella prima, si trovano opzioni che non necessitano di preparazione previa o cottura (al massimo si riscalda qualcosa nel forno a microonde). Insalate e panini vanno per la maggiore.

Nella tavola calda, invece, ci sono sempre pietanze semplici, ma normalmente la loro preparazione richiede l’utilizzo del forno o dei fornelli (esempio classico: arancini e snack fritti).

Il concetto di “bar italiano”, d’altra parte, può generare confusione in uno straniero. Essenzialmente, si tratta di un luogo dove si va a fare colazione, o uno spuntino durante la giornata, oppure a prendere un aperitivo a fine giornata (normalmente, i bar non rimangono aperti fino a notte fonda; per un drink notturno, meglio andare in un pub).

Infine, diciamo che l’idea è quella di trovare un posto per mangiare e dormire. Dove si può andare? In una locanda. Tale tipologia è oggi più rara, ma esiste ancora, specie fuori dalle grandi città.

Sperando di non confondervi ancora di più, ricordo soltanto che ci sono tante altre tipologie, come l’agriturismo, la taverna, la buca… ma per ora mi fermo e finisco riprendendo la frase iniziale: a prescindere della tipologia di posto, non c’è da preoccuparsi, in Italia è difficile mangiare male, ovunque voi siate.